DISBIOSI INTESTINALE

Il termine ”disbiosi” intestinale oggi giorno fa molto tendenza ma allo stesso tempo alla maggior parte di noi se gli si chiede il significato di questa parola entra in confusione, non sa cosa rispondere e molto spesso se affetta da sintomi descritti su google si sottopone a diversi test non scientificamente approvati per la diagnosi e la soluzione del problema, con l’unica certezza di andare incontro ad una grande spesa economica.

Quindi cosa s’intende con il termine DISBIOSI?

Con il termine DISBIOSI s’intende uno squilibrio del nostro MICROBIOTA e se riferita all’intestino vuol dire che tale squilibrio è a suo carico.

Pertanto specifichiamo il termine di MICROBIOTA: questo non è altro che l’insieme dei batteri simbionti e non solo (includiamo tutti i microrganismi come i lieviti ad es. Candida sp.) che convivono nel nostro organismo giocando un ruolo molto importante nel regolare la tolleranza immunologica.

Ad oggi si sà che il nostro MICROBIOTA si forma dal momento della nostra nascita, fortemente influenzato dalla modalità di parto (cesareo, vaginale, naturale …) ed esso si continua a formare nell’arco della nostra vita.

Con il termine EUBIOSI intendiamo invece il contrario di DISBIOSI ovvero un equilibrio del nostro MICROBIOTA.

La DISBIOSI INTESTINALE può caratterizzare una serie di scenari da quelli più comuni (colon irritabile, stress, ansia, sindrome da overtraining negli atleti agonisti…) a quelli meno e più specificamente conseguenti una patologia (celiachia, tumori, morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa…) .

I sintomi sono tuttavia comuni più o meno gravi: cattiva digestione, meteorismo, dolori addominali, diarrea alternata a stipsi, nausea e alle volte vomito sono i più diffusi.

La causa di questi sintomi è appunto l’alterazione del MICROBIOTA intestinale che porta ad infiammazione da acuta a cronica (se si entra più o meno nel patologico) dei villi intestinali i quali perdono la loro capacità di assorbire regolarmente i vari nutrienti introdotti con la dieta.

Molto importante pertanto affidarsi ad uno specialista (medico/biologo nutrizionista ..) qualora si sospetti un’alterazione del proprio stato di EUBIOSI intestinale, si può così certamente trovare una profilassi probiotica adeguata da supportare alla dieta (estremamente mirata per il singolo paziente) o alle volte si possono affiancare procedure più specifiche come l’ idrocolonterapia, in quanto ad oggi solo nei casi più gravi è possibile ricorrere al trapianto di microbiota (solo per tutti quei pazienti adulti affetti da infezioni ricorrenti causate da Clostridium difficile).

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