La menta può essere utilizzata con successo per combattere il caldo e migliorare la performance?
Il mentolo (o meglio la menta piperita, per gli inglesi peppermint) è noto per il suo familiare effetto di raffreddamento percepito e per la sensazione di freschezza nella bocca e nel naso.
Questo effetto è in parte dovuto all’azione del nervo trigemino nel cervello, coinvolto nel rilevamento e nella percezione della temperatura risultando interessante anche in ambito sportivo, specie per le prestazioni sportive eseguite in ambiente caldo. L’azione della menta nella performace si manifesta perché questa possiede la capacità di attivare i “recettori TRPM8” presenti sulla cute e sensibili al freddo. Non a caso questi recettori sono anche chiamati Cold and Menthol Receptor 1 (CMR1) e quando attivati, producono la ben nota sensazione di raffreddamento tipica del mentolo quando viene inalato, mangiato o applicato sulla pelle. Questa “azione rinfrescante” ha recentemente suscitato interesse nel migliorare le prestazioni per gli atleti che gareggiano al caldo : in parole povere, il mentolo inganna l’organismo facendogli credere di trovarsi in una situazione più fresca rispetto a quella in cui in realtà si trova. Infatti recenti evidenze suggeriscono che il risciacquo in bocca di mentolo può prolungare il tempo di esaurimento se assunto in occasione di forte affaticamento, in pratica, durante la crisi di fatica. Le concentrazione di mentolo dovrebbero essere prese in considerazione con diluizioni consigliate di 0,01-0,1%.
Quindi l’aggiunta di piccole dosi di sciroppo di menta in borraccia o l’assunzione (durante una pausa dell’allenamento) di ghiaccioli alla menta, potrebbero essere solo alcune delle strategie per godere dei benefici rinfrescanti di questa sostanza al fine di ridurre la percezione di calore durante l’attività sportiva condotta in ambiente caldo e migliorare cosi anche l’aspetto della prestazione.